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ASMR: Relax e Benessere

È diventato virale sul web , la diffusione del fenomeno è particolarmente evidente su Youtube, dove gli “asmrtist” – youtuber specializzati nella produzione di questi stimoli audio-visivi – raggiungono milioni di visualizzazioni (Chiara Asmr è la più famosa in Italia).  Ma che cosa c’è alla base di questo strano fenomeno? L’Asmr è la condizione  di rilassamento e benessere che le persone provano quando sentono suoni come sussurri e fruscii. I suoni in effetti possono condizionarci a livello fisiologico, comportamentale e psicologico. Ma in che modo? Perché alcuni suoni stimolano in noi sensazioni piacevoli e positive, mentre altri suscitano sensazioni sgradevoli e negative?
Nel 2015, per la prima volta, uno studio descrive il fenomeno come comune a un ampio gruppo di individui. Recentemente si sono studiati gli effetti fisiologici e psicologici dell’Asmr e si è cominciato ad ipotizzare che possano avere effetti benefici in persone affette da disturbi come ansia e depressione. Gli studi scientifici sull’Asmr però sono ancora pochi e poco risolutivi.  Esiste anche un sito che raccoglie storia e teorie dell’Asmr e che ipotizza una stretta connessione tra i suoni che suscitano Asmr e le manifestazioni di affetto e accudimento dei genitori nei confronti dei bambini nei primi anni di vita. Questo parallelismo potrebbe essere una spiegazione dello stato di benessere che le persone provano e ricercano nei video Asmr: un ritorno all’esperienza infantile di essere coccolati e rassicurati dai genitori.

Che cosa c’è tra orecchio e organismo?

A livello fisiologico, è stato dimostrato che i suoni regolano le secrezioni ormonali, la respirazione, il battito cardiaco e persino le onde cerebrali. Il nostro meccanismo di autoregolazione, infatti, fa in modo di armonizzare l’intero organismo con ciò che viene percepito dall’udito. Un suono rilassante è in grado di diminuire la frequenza cardiaca, rendere il respiro meno affannoso, abbassare la temperatura corporea e stimolare il rilascio di endorfine. Per i suoni concitati e forti – un trapano o un allarme in azione – vale, invece, il discorso opposto: il battito cardiaco accelera, il respiro diventa affannoso e tendiamo ad agitarci più facilmente.
Non è una novità che i suoni possono influenzare in modo immediato anche le nostre azioni. Nell’essere umano si attivano meccanismi di condizionamento, per cui al percepire di un determinato suono si associa una sensazione positiva o negativa. Le voci del proprio capo e del proprio partner suscitano reazioni fisiologiche ed emozioni del tutto differenti in noi. Solitamente, l’essere umano si rilassa e si rasserena quando sente il canto degli uccelli, mentre si blocca o tende ad allontanarsi quando sente un rumore forte e improvviso. La reazione “attacco-fuga” che segue i suoni forti appartiene alla nostra storia evolutiva e aiuta l’organismo a reagire a una minaccia percepita.

Sulla base di questi dati, specialisti di diverse discipline, tra cui psicologi ed esperti di neuromarketing, hanno cominciato a studiare l’associazione tra determinati suoni e i comportamenti di consumo delle persone. Ad esempio, l’ascolto di brani orecchiabili capaci di creare un’atmosfera positiva aumenta il tempo di permanenza in negozio e favorisce la propensione all’acquisto.

Suoni e psiche

L’associazione suono-psiche è talmente articolata da essere oggetto di un’apposita disciplina, detta psicoacustica, una branca della psicologia che studia la percezione soggettiva dei suoni negli esseri umani. L’esempio più evidente è rappresentato dalla musica: ognuno di noi ha una serie di “canzoni del cuore”, che hanno il potere di evocare il passato e di richiamare alla mente sensazioni e ricordi anche lontanissimi. I brani musicali basati su tonalità “maggiori” stimolano in noi energia o allegria, mentre brani in tonalità minori ci rendono più riflessivi.
A livello cognitivo, suoni e musica sono in grado di migliorare le capacità attentive e la concentrazione, stimolare l’attenzione e favorire la creatività. Questi effetti positivi, dovuti al rilascio di dopamina, si verificano se la nostra mente riceve uno stimolo sonoro alla volta. Se, invece, gli stimoli sonori sono troppi, il nostro sistema cognitivo deve estrapolare dall’insieme quello di suo interesse e le prestazioni in termini di attenzione e concentrazione calano inevitabilmente. Infatti, facciamo fatica a studiare in ambienti caotici o abbiamo difficoltà ad ascoltare due persone che parlano contemporaneamente.