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Come gestire la rabbia di tuo figlio adolescente

conflitti tra figli e genitori sono molto comuni nell’ adolescenza e l’origine è da ricondurre al risveglio di nuovi bisogni fisiologici e psicologici

 Una delle cause principali della fatica nel controllo delle proprie emozioni da parte degli adolescenti è legata alla biologia, in quanto il corpo del ragazzo suggerisce dei nuovi bisogni, che non riescono ad essere esauditi e ciò sommato alla visibile e repentina trasformazione fisica crea frustrazione nel giovane

A livello psicologico accade che in questa fase di vita i figli si ribellano all’autorità incarnata dai genitori. Questo succede perché gli adolescenti iniziano a vivere un processo naturale di indipendenza, incominciando così a contestare e giudicare i propri genitori. In alcuni casi, con i primi “no” ricevuti dalle figure genitoriali, possono arrivare reazioni spropositate di rabbia e, nella peggiore delle ipotesi, sfociare anche in aggressività.

Di seguito dei semplici consigli per gestire al meglio la rabbia di tuo figlio:

  • Aspetta ed ascolta: prendi tempo per capire la rabbia di tuo figlio. L’impulsività è sempre una cattiva consigliera e i silenzi sanno essere molto educativi. Bisogna far calmare le acque e successivamente instaura un dialogo costruttivo con i tuo figlio.
  • Non essere orgoglioso: devi riuscire a gestire il tuo orgoglio. Non devi prendere la rabbia come una manifestazione personale, ma devi imparare a tener conto del fatto che si tratta di un bisogno esperienziale di tuo figlio che ha a che fare con i compiti dello sviluppo dell’adolescenza.
  • Poche regole, ma chiare: è importante che tu sappia garantire un limite dal punto di vista educativo, senza però fare l’errore di dire dei “no” dettati dalla tua emotività. Devi lasciare spazio alla costruzione di senso di responsabilità e fiducia.
  • Ricorda di avere avuto la sua stessa età: devi cercare, quanto più possibile, di sintonizzarti con quella fase della tua vita senza filtrarla con gli occhi dell’adulto che sei diventato.
  • Loda i comportamenti positivi: è importante rinforzare le condotte positive di tuo figlio; in un momento della sua vita dove si può sentire “sbagliato” e non adatto. Risulta fondamentale poter sentire fiducia e soddisfazione da parte tua, anche su dei piccoli passi fatti: questo lo aiuterà ad aumentare l’autostima nei confronti di se stesso.
  • Dai il buon esempio: il messaggio educativo migliore che tu puoi dare, è essere coerente con il tuo comportamento. È di fondamentale importanza che tu possa essere un punto di riferimento fermo e coerente, capace di arginare il senso di disorientamento provato da tuo figlio in questo particolare periodo della sua vita.
  • Non sminuire ciò che racconta: le difficoltà e le esperienze che vive sono molto diverse da quelle degli adulti, in quanto la “carica” emotiva è maggiore, proprio perchè le sta vivendo per la prima volta. È importante che eviti di sminuire il disagio che tuo figlio riporta, perchè avere questo tipo di atteggiamento può portare con grande probabilità in lui “l’effetto chiusura”.